2024 / pag. 172 / € 15
ISBN 979-12-80848-65-9

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Il genocidio in Rwanda ha lasciato ferite indelebili che, a trent’anni di distanza e col sopraggiungere di nuove situazioni sanguinosissime in varie parti del Mondo, tornano a rappresentare un monito e una preghiera.
In soli 3 mesi furono massacrate circa un milione di persone, perlopiù di minoranza Tutsi: a troppi bambini fu imposto d’assistere all’uccisione dei genitori, agli uomini di tagliare la testa alle proprie mogli, alle madri di non indirizzare lo sguardo altrove, mentre i figli venivano bruciati. Fra i pochi sopravvissuti, solo alcuni hanno trovato il coraggio di raccontare quanto accaduto. Altri vivono ancora con il senso di colpa per aver partecipato agli omicidi o addirittura per essersi salvati.

Hamid Barole Abdu è nato nel 1953 ad Asmara (Eritrea). Dal 1974 vive in Italia e ha sempre mostrato interesse per la Prosa, la Poesia e il Teatro. Esperto d’interculturalità e integrazione è seriamente impegnato da anni a favore dei diritti umani per i “dannati della Terra” e, sul tema, ha realizzato reportage e interviste. Con deComporre Edizioni ha già pubblicato Il diario della gratitudine (2023).