Copertina Le Parole Che Riparano web2023 / pag. 128 / € 10
ISBN 979-12-80848-53-6

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Autori vari, più o meno noti, alcuni alla loro prima esperienza, hanno dato vita a questa piccola antologia, quasi una “collettiva di scrittura”, nata dall’esigenza di raccogliere le emozioni provate a seguito degli incontri della prima edizione del Festival Letterario Le parole che riparano, organizzato dal Koinè SalottoCulturale, nell’estate del 2023. La raccolta è solo l’inizio, il cammino è appena iniziato, chiunque lo desideri può aggregarsi, entrando a far parte di un laboratorio esperienziale che diventa, nel contempo, un’occasione di crescita personale.

Copertina Frisbee web2023 / pag. 116 / € 10
ISBN 979-12-80848-52-9

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Francesco e Donatella si sono conosciuti sulla spiaggia di Gaeta. Tra i due giovani è subito nata una forte simpatia ed essendo lei del Nord, lui del Sud, non solo toccherà loro confrontarsi con diverse abitudini e mentalità differenti, ma combattere soprattutto contro luoghi comuni e pregiudizi. Incomprensioni ed equivoci terranno sul filo di lana il loro amore che, vacillando alla stessa maniera di una vela al vento, sembrerà proprio destinato a naufragare. Sullo sfondo una città turistica con le sue spiagge, gli scorci mozzafiato, le abitudini, le tradizioni...

Francesco Paone è nato a La Guaira (Venezuela) il 10 gennaio del 1961 e risiede a Gaeta. Appassionato di fotografia e di storia e tradizioni locali, ha già dato alle stampe diversi volumi di narrativa, tra cui Un breve ritorno a Gaeta, 2022 (finalista alla Biennale della Cultura “Impavid’Arte 2022/23” per la sezione Prosa Edita in lingua italiana) e Un dolce racconto d’amore, 2023, entrambi con deComporre Edizioni. In collaborazione con Jenny Vellucci, nel 2021, ha pubblicato Passeggiata a Gaeta. Passato e presente in via Indipendenza e la Peschiera.

Copertina Storie Sciagurate web2023 / pag. 256 / € 15
ISBN 979-12-80848-06-2

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Max Condreas scrive le sue Storie sciagurate, forgiandole dai blocchi grezzi di un materiale che è disponibile in quantità massicce nel territorio d’elezione. Sto parlando, nello specifico, della provincia sudpontina e della sua variegata e pittoresca fauna di autoctoni, le cui vicissitudini, caratteristiche, idiosincrasie ed eventuali strampalerie diventano qui protagoniste di racconti che prendono spunto dalla realtà, per poi travalicarla in modo sistematico fino alla reinvenzione.

[Simone Lucciola]

Max Condreas è nato a Formia, dove risiede, il 9 maggio del 1969. Ha dato alle stampe diverse raccolte poetiche tra cui Fiori Notturni (2008), Dal Marciapiede dei Ricordi (2010), Origami Impazziti (2012), per citare le ultime tre. Nel 2016 ha pubblicato il volume di racconti Ad Alto Degrado Sociale, di cui Storie Sciagurate è il ben degno prosieguo sotto tutti i punti di vista.

 

Commenti dei lettori


Max mi metteva in guardia, da amico premuroso, mentre mi accingevo alla lettura di questa sua nuova raccolta. Una “silloge narrativa” scontrosa, cruenta, sboccata ed estremamente pulp. Di tutte le parole che ho usato finora, forse “silloge” merita una piccola glossa. Difatti è termine che si usa in riferimento a raccolte di poesie, non di racconti, come sarebbe il caso di queste Storie Sciagurate del mio caro Condor. Eppure, tra le periferie scrostate, le bestemmie dei reietti, la violenza efferata e gli ammicchi del diavolo – vi assicuro – troverete più poesia che prosa.
E qui sta la magia, la firma di Max Condreas, che riesce a parlare di cazzi, vomito, calci in faccia e alle palle sempre con una discrezione che va ben oltre i concetti di sconcio o raffinato. Si tratta di una misura nella dismisura, di certo partorita nel chiaro di quegli occhi azzurri con cui l’autore ha composto la sua opera. Un’ombra di quel colore riluce su tutte le miserie raccontate nel libro, su tutte le provocazioni, gli insulti, le rivolte. E allora nulla sembra gratuito, nulla risulta volgare e riesci a leggere anche d’un fiato cento pagine senza avere la nausea, pur passando tra i rivoli più infimi della disumanità.
Benedetto Croce diceva che non bisognerebbe mai leggere l’opera alla luce dell’autore che l’ha scritta, cedendo alla trappola della biografia o dell’identificazione; ma con buona pace dell’immenso critico letterario io oggi me ne frego in questa scherzosa, pepata recensione e a Max dico:
«Ti ho riconosciuto, amico, ho riconosciuto il tuo dolore, il tuo umorismo, la tua esasperazione e la tua carità; insomma la poesia, sopra tutto il resto. E se alcune parole, alcune scene, resteranno un rimando segreto fra te e chi ti conosce troppo bene, ti assicuro che il rock, la potenza, l’amore intimo e civile dei tuoi scritti arriveranno forti e chiari a chiunque avrà la fortuna di leggerti, sconosciuto o no».
Un’avvertenza sola al pubblico: per leggere il libro di Max, dovrete prima fargli spazio; per fargli spazio dovrete sgombrare mente e cuore da pregiudizi, moralismi e rigurgiti puritani. Scegliete di farlo e vi aprirete a un’opera d’arte che merita profondamente il vostro tempo e il vostro smarrimento, fatelo e sarà un favore reso soprattutto a voi stessi.

[Salvatore Rosella]

 

Nel suo ultimo edito: Storie Sciagurate, a suon di parole ricercate e mai banali, frasi a effetto e finali spesso scioccanti, Max Condreas costringe il lettore a tirar fuori le emozioni più recondite della sua mente, le maltratta, si prende gioco di loro e le rigetta tra le pieghe della sua anima. Il ritmo incalzante, l’incedere veloce dei suoi racconti, spesso coglie impreparati, ci si ritrova dinanzi a scene talvolta vere e crude, altre di oscura fantasia. Con la sua realistica descrizione di fatti, situazioni, oggetti e persone, ogni racconto è un quadro plastico complesso, che prende forma e colore nel limbo dell’immaginazione.
La lettura di questo libro è un viaggio tra personaggi, luoghi, situazioni ai confini della realtà, nella periferia appunto, ma non mi riferisco a quella urbana, è la periferia dei nostri pensieri, dove, nell’animo più profondo e nascosto, all’ombra del nostro pseudo pudore, celiamo i nostri istinti, desideri e paure.

[Corrado Iacotucci]

Copertina I Viaggi Di Una Mediatrice Culturale web2023 / pag. 126 / € 12
ISBN 979-12-80848-48-2

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Una piccola raccolta di racconti per descrivere i vari momenti del percorso d’integrazione di persone straniere che arrivano in Italia cercando di trovare un posto migliore in cui vivere, nonostante il diverso contesto linguistico, culturale e sociale. Viola, la protagonista, arrivata dall’Albania, riesce a diventare una mediatrice culturale che si pone dinanzi ai problemi e alle aspettative degli altri immigrati sempre con umiltà e spirito di grande condivisione, riuscendo a sorridere e a stabilire fiducia e dialogo. I racconti sono dunque una sorta di viaggio nel Viaggio, una sfida alle criticità, agli insuccessi iniziali, alle mentalità ottuse, perché trionfi sempre la capacità di restare umani, amici (se non fratelli!), figli di un Mondo unico...

Valbona Jakova è una poetessa e traduttrice albanese nata a Tirana nel 1953. Figlia di Frano Jakova, compositore che ha ricoperto alcune importanti cariche istituzionali in ambito culturale, nonché nipote del drammaturgo Kolë Jakova e dei politici Tuk e Filip Jakova. Mediatrice Linguistico-Culturale, stabilitasi in Italia, ha tradotto in albanese poesie di Pablo Neruda, Giuseppe Ungaretti, Umberto Bellintani, Beppe Costa, Jack Hirschman e alcuni saggi tra cui Perché credo a Medjugorje? e Il falsario di Padre Livio Fanzaga. Nel 2010 pubblica la raccolta di poesie La tempesta delle ore (Gruppo Albatros Il Filo), ristampata nel 2016 (Pellicano). Suo il volumetto per bambini I tre porcellini e i porcellini migranti (Il Veliero, 2019). Nel 2020 pubblica per Gilgamesh ed. Richiamare al bene, mentre nel 2022 con l’editrice Besamuci edita il libro di poesie Sul crinale del cuore. È tra i fondatori del Movimento dal sottosuolo. Con I viaggi di una mediatrice culturale, si è classificata seconda nell’VIII edizione (2023) del Concorso Letterario Un Ponte di Parole, indetto da deComporre Edizioni.

Copertina Anime In Frammenti traccia web2023 / pag. 82 / € 12
ISBN 979-12-80848-47-5

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Da dove vengono le mie radici materne, i proverbi sono l’anima dei mattoni che costituiscono i muri delle vecchie abitazioni. La saggezza popolare era l’unica forma di conoscenza a disposizione ed è arrivata, passando di generazione in generazione e di bocca in bocca, fino a me, che vivo in un’era totalmente diversa, fatta di schermi luminosi e inserzioni pubblicitarie. I proverbi sono parte integrante della storia di ogni popolo: mettono in guardia dagli errori e al tempo stesso fanno da cantastorie.
Anime in frammenti è una raccolta di racconti che, basandosi su alcuni modi di dire della tradizione italiana meridionale e non, spazia tra passato, presente e futuro. È la storia di Fatima, che, vittima di una maledizione, sceglie l’uomo sbagliato e ne paga il prezzo per tutta la vita; è la storia di Enid, che arriva in Italia da bambino, su un barcone di fortuna; è la storia di Nina, che con appena la quarta elementare s’imbarca per raggiungere il marito dall’altra parte del mondo ed è, infine, la storia di tanti giovani di oggi che sono costretti a lottare con le unghie e con i denti, per lasciare anche solo un frammento di sé a un mondo che sembra non riconoscere la loro anima.

[l'Autrice]

I racconti che Giovanna c’illustra sono strappi di vita ed esperienze personali, formative e non. L’immersione del contesto è naturale, dolce, ma anche violenta in alcuni istanti lasciando che la vita dell’autrice scorra senza sosta e ti trascini con sé. L’idea di utilizzare il proverbio come titolo per ogni racconto fa sì che il tutto ti catapulti in una dimensione totalmente personale e intima, sopratutto vicina ai costumi della tradizione gaetana di Giovanna e di ciò che la circonda.

[Vittorio Nastri]

Giovanna Pasciuto, classe 1996 è nata a Gaeta, si è laureata in Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica di Milano. Dopo aver lavorato per il CLA (Centro Linguistico di Ateneo) dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, è tornata in Italia dove è docente per la scuola pubblica. Insegna, inoltre, italiano L2 (lingua seconda) agli stranieri per la Scuola Leonardo da Vinci di Milano e la scuola di lingue online Native Speaker Teachers.

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