2014 / pag. 142 / € 20
IBS 978-88-98671-58-8
Scrivere ha soddisfatto la mia vanità, mi ha sorretto in momenti in cui mi rimbombavano nel cervello le parole di "Testi per nulla": "dove andrei, se potessi andare, cosa sarei se potessi essere, cosa direi, se avessi una voce?..."; momenti il cui proposito migliore sembrava arrabattarsi a intrecciare un nodo scorsoio. Laddove l'assenza di fede in un Padreterno e in un Aldilà proprio non volevano saperne di arrendersi al compromesso, almeno per il tempo sufficiente a giustificare l'autoinganno, si presentava, impettita, sull'attenti, l'ipotesi di un romanzo. Quando le carognate del prossimo mi facevano schiumare per l'impossibilità di non diventare quel tanto pazzo da imbracciare un fucile a canne mozze o di impugnare un coltello, ecco la seducente soluzione di una invettiva. Letale come un taglio di rasoio o un proiettile a distanza ravvicinata, e nessuna conseguenza per la contemplazione non a strisce del vecchio cielo irpino.
[Armando Saveriano]