2014 / pag. 124 / € 10
ISBN 978-88-98671-51-9
"In questa direzione si colloca lo spirito del mio scrivere versi". La direzione di Gianni Calamassi è quella che porta alla comunicazione e alla condivisione. Comunicazione: l'azione di mettere insieme per unire. È lo scopo che Gianni Calamassi persegue recuperando alle parole il potere fondante della società umana. Le coglie e le cerca ascoltandone il ritmo sonoro e penetrandone la complessità del significato. Dalla profondità della ricerca sgorgano i suoi versi come un ruscello fresco da nascoste rocce montane. Il poeta ci ha reso partecipi del suo venir danzando con l'esplicita scelta di chiamarci alla condivisione della sua esultanza, recuperando la bella parola del greco antico che accompagnava il coro verso lo spazio aperto dell'orchestra. E perciò dispone le liriche successive nell'architettura dell'antico teatro greco, luogo per eccellenza della comunicazione partecipata. Chi manda parole e chi le accoglie nell'ascolto sia unito nella consapevolezza di quel che può venir meno nel cammino comune: "Amico abbracciale tutte/e osserva chi si fa notare/per la sua assenza:/perché non ci sono più parole/per colmare i vuoti".
[Grazia Giovannoni]
Gianni Calamassi è nato a Firenze, laureato in Scienze Biologiche all'Università degli studi di Firenze, frequenta la Piccola Accademia presso la Galleria dello Sprone, ed è uno dei fondatori del gruppo HARF nel 1970. Ha svolto attività di insegnante e di libero professionista. Ha pubblicato raccolte di poesia "Bacheca" (Libro Italiano), "Compos mei" (Ibiskos), "Angeli stanchi" (Libro italiano world), "Le parole rubate" (Aletti); e di racconti "Birbonate fiorentine" (Ibiskos), "Nina al femminile... è meglio" (Ibiskos).