2013 / pag. 112 / € 10
ISBN 978-88-907136-9-9
Damiano Di Domenico, Danila L’Imperio e Marisa Paziente (quest’ultimo è un nome di fantasia perché l’autrice ha preferito non rivelare la sua vera identità) rappresentano tre aspetti e tre espressioni del vastissimo pianeta popolato da persone in cammino per affrontare e superare esperienze di vita non proprio facili o semplicemente per liberare il cuore dal fardello pesante del dolore accumulato. E dare anche sfogo alla tenerezza del sogno, alla commozione della riscoperta del valore del vivere e del comunicare.
[Sandra Cervone]
Ogni poesia è un pezzo di vita degli autori, è sofferenza, dolore, tristezza. Il passato si mescola al presente, un passato che non è mai andato via completamente e che ha inesorabilmente segnato il presente... Il nostro Io è alla ricerca di strumenti per far luce nella confusione delle emozioni. Carl Gustav Jung ha affermato che “la vita è la storia di un’autorealizzazione dell’inconscio”: le nostre realtà esterne sono il risultato della rappresentazione del nostro inconscio e delle nostre rappresentazioni interiori. E riusciamo a comprendere noi stessi dall’immagine che di riflesso il mondo sociale ci restituisce.
[Maria I. Cattolico]
La poesia apre al vero, porta fuori dalle nebbiosità; deconfonde; è precisa e puntuale, non sbadata, né maniacale. Ci permette d’inventare un’atmosfera in cui sfumano le schiavitù che assediano la nostra esistenza. La poesia è una condizione dell’anima che nasce nell’intensità; sgorga dal dolore come dalla felicità. C’è o non c’è. Non ci sono meriti nel possederla o nel non possederla. Non ci sono guadagni e non ci sono perdite.
[Rossella Fusco]